I RACCONTI DEL COMMISSARIO
Vico della Luna, disegnata tra l’immagine di Sant’Emidio e scalette improvvise giù per la circonvallazione. Le abitazioni si fronteggiano e le giornate scorrono strette tra silenzi e soliti saluti. Finché una notte la violenza manda all’aria pazienza e saggezza, raggranellate con gli anni, nella casa dove dormono
due anziane sorelle. Sole, senza uomini accanto a fare da scudo a volti sconosciuti che si parano in camera da letto. Nemmeno il tempo di pensare a un incubo diviso a metà che inizia il tormento. Botte inutili e perverse su corpi e volti fragili per raspare il “tesoro” che i vecchi custodiscono per un futuro che non c’è quasi mai. Le mascelle si frantumano, i rapinatori scappano fra “flebili” urla di resa, il silenzio torna con la paura che prende il posto del respiro. La mala storia si ripete a qualche chilometro di distanza, fuori città, e poi ancora nelle settimane successive. Fino all’epilogo risolutorio. Una banda di delinquenti, un quartetto che si divide il territorio, la notte, e sempre contro chi ha lasciato pian piano le forze con la vita che corre. Ma c’è un’impronta là nel Vico della Luna che la pioggia ha disegnato sul terreno umidiccio. E’ la fi rma del massacro e l’inizio della risoluzione. Gli arresti, sono solo un sospiro di sollievo. In mezzo, un capillare lavoro di inchiesta. Caparbia e senza tregua.