Quando e’ la Banca a pagare

banca_italia_primapaginaA Teramo è possibile prestare denaro ad oltre il 50% di remunerazione annua e farla tranquillamente franca nonostante le denunce. Un vero scandalo per le vittime di usura che sperano nella giustizia! Un grande affare per chi presta denaro!” Così testimonia la SOS UTENTI – 46.425 associati in tutta Italia,

dei quali 370 Teramani – con il suo presidente Onorario ed esperto di USURA bancaria, Dott. Gennaro Baccile. “Nonostante fatti e numeri incontestabili, accertati e accertabili, da chiunque sappia leggere un estratto conto bancario, dove sono indicati addebiti di interessi e commissioni sul denaro prestato, – dichiara il dott. Baccile – molte banche teramane continuano ad applicare remunerazioni percentuali annue dal 20% in su, e con punte sino ad oltre il 100%. E come se non bastasse le vittime hanno subito spesso le decisioni della magistratura penale, dai PM ai GIP, che hanno archiviato le denuncie ignorando le precisazioni della II Sez. Penale della Corte di Cassazione (che nella sentenza N° 46669 del 19\12\2011 ( pag. 17) afferma categoricamente:”Appare pertanto illegittimo lo scorporo dal TEGM della CMS ai fini della determinazione del tasso usuraio, indipendentemente dalle circolari e istruzioni impartite dalla Banca D’Italia al riguardo. In termini generali, quindi, l’ignoranza del tasso di usura da parte delle banche è priva di effetti e non può essere invocata quale scusante, trattandosi di ignoranza sulla legge penale- art. 5 c.p.)”. Come nasce SOS Utenti? “Dalle tante storie di giustizia negata che ogni giorno riempiono le cronache dei giornali – prosegue Baccile – e da semplici calcoli, effettuabili da chiunque, sui dati statistici pubblicati nei Bollettini Trimestrali editi dalla Banca D’Italia (la quale stranamente non si accorge che quei dati esprimono USURA BANCARIA). Sino al 30\6\2011, più di 18.000 famiglie abruzzesi esercenti attività produttive subivano USURA dalle banche sulle operazioni autoliquidanti”. Quello che lei afferma è molto grave. Come capire se si sta subendo un tale fenomeno? Può spiegarsi meglio? ” Si può farlo con un esempio che riguarda proprio un imprenditore teramano – continua Baccile – aggredito da una importante Banca Nazionale, l’imprenditore, consigliato da SOS UTENTI, paga tutte le pretese usurarie e poi sporge denuncia per aver avuto oneri applicati sino al 30%. Ciò che avviene realmente si può semplificare in questo modo: le banche pretendono 10 € di interessi più 20 € di Commissioni per ogni 100 € prestati per un anno. Secondo la Banca D’Italia, e fino al 2009, le commissioni non rientrano nel computo degli oneri. Dal 2010, invece, le commissioni applicate sono relative non al denaro veramente prestato, ma a quello promesso. In questo modo, i banchieri nel teramano, promettono 1.000 € per un anno, ne prestano solo 100, si fanno pagare realmente 10 € di interessi + 20 € di commissioni, ma calcolano alla fine solo il 12% (10 € di interessi su 100 € prestati per un anno, che rappresentano il 10%, + 20 € di commissioni su 1.000 € promessi per un anno, che rappresentano il 2% = 12%). Il contenzioso nasce proprio dalla differente interpretazione di questi oneri e spiega perché due PM chiesero l’archiviazione della denuncia e due GIP la confermarono, ma pagare 30 € all’anno su 100 € avuti in prestito corrisponde al 30% e non al 12%! E inoltre non tutti i magistrati sono convinti dell’esistenza di una . Se lo stesso comportamento venisse adottato da un prestatore di denaro, non banchiere, allora sarebbe giudicato e condannato per USURA- insiste, anche provocatoriamente Baccile- Per fortuna c’è l’architettura costituzionale della Magistratura in tutti i suoi gradi di giudizio. E in tema di usura bancaria, la Suprema Corte di Cassazione ha più volte riconosciuto il comportamento USURARIO delle Banche denunciate”. «Il problema», conclude Gennaro Baccile, tecnico difensore delle vittime nelle due principali sentenze (la N° 12028 del 19\2\2010 e la N° 28743 del 24\5\2010): «è che le banche hanno un potere spesso incontrollato. Possono chiedere un decreto ingiuntivo di pagamento dichiarando di vantare un credito senza alcun riscontro contabile. E se il credito non esiste il dirigente della banca non ne risponde penalmente. Per questo abbiamo proposto una norma, più volte calendarizzata in parlamento ma mai approvata, per rendere responsabili i dirigenti davanti alla legge. Ovviamente non tutti i bancari fanno cose del genere e ci sono tante persone oneste anche negli istituti di credito, ma non possiamo dare alle banche unpotere discrezionale di questo tipo».