Parte da Milano , grazie a Expo2015, un progetto ambizioso.
Dallo scorso 20 giugno, il progetto Re-Starting Milano di Giorgia
Benusiglio sarà tra i 14 progetti esposti per tutta la durata ed ha l’obiettivo di fornire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per acquisire una maggiore autoeffiacia, autostima e fiducia in se stessi.
La responsabile del progetto ha spiegato che: “ la leva consiste nel potenziare le abilità cognitive, emotive e relazionali di ogni individuo in dif ioltà, trasformando il problema in occasione di crescita, attraverso modalità di reazione ottimali che portino ad essere protagonisti attivi nella società.”
A chi si rivolge il programma e in cosa consiste?
“Il programma si rivolge principalmente agli studenti, che acquisiranno coscienza verso i propri talenti e come svilupparli in capacità distintive, facendoli così diventare la propria “assicurazione permanente” con cui risolvere
i problemi della vita. I malati, vivranno la cura con un nuovo protagonismo. I carcerati di venteranno una risorsa attiva per la società. Principio guida del programma: Non piangersi addosso, cogliere il meglio da ogni situazione, non essere vittima ma reagire, mettendo se stessi e le proprie capacità al centro del proprio percorso di riuscita esistenziale”.
Si tratta quindi di un progetto che trova il suo fulcro nell’informare e formare le giovani generazioni ad un approccio consapevole alla vita e alle prove che si presenteranno. “Nel futuro Milano (e non solo) – spiega Giorgia Benusiglio – avrà dei cittadini che saranno protagonisti attivi della propria vita in società, con una maggiore autoefficia, autostima e fiducia in se stessi. Grazie allo sviluppo delle competenze personali emotive, cognitive e relazionali di base, gli adolescenti sapranno gestire le proprie emozioni e lo stress, avranno consapevolezza di sè, sviluppando una comunicazione ef iace e relazioni costruttive. Ricordando che i bambini e
gli adolescenti di oggi saranno il futuro di domani il progetto vuole tendere a formare città composte da cittadini con una forte resilienza e il risultato sarà una società con un minor tasso di criminalità e con una maggiore propensione alla generativita’sociale.
In che modo si realizza questo progetto? “ Inserendo questa nuova materia didattica nelle scuole (ma solo
per incominciare): “Educare alla Vita”. Le persone diventeranno finalmente protagoniste, ma soprattutto avranno un’altra concezione su come vivere e affrontare la propria vita. Coinvolgendo le scuole ed educando in primis gli
insegnanti, educatori, formatori del settore attraverso tirocini e workshop, affinché abbiano le conoscenze adatte per poter praticare questa nuova materia, i ragazzi ad ogni lezione diventeranno protagonisti attivi attraverso la
rappresentazione e simulazione di situazioni reali di vita, impareranno ad interiorizzare e ad esternare i sentimenti, riuscendo così a gestire le proprie emozioni, svilupperà inoltre empatia verso i compagni, consolidando le abilità cognitive, emotive e relazionali di base.
Le lezioni di “Educare alla vita” inoltre si svilupperanno, con degli incontri “testimonianze” (persone che attraverso i loro sbagli o disgrazie, raccontano i loro vissuti creando spunti di rifl essione importanti per i ragazzi stessi), un percorso che durerà circa 2 mesi ciascuno,dove la l’attenzione sarà sulle attitudini dei ragazzi, indirizzandoli verso le realtà
A chi è rivolto, invece, in qualità di docente? Per poter realizzare questo progetto verranno coinvolti , psicologi e psicoterapeuti. Il progetto pilota vede la partecipazione della dott.ssa Elisa Poli dell’EMDR, il dott. Angelo Aparo psicologo e psicoterapeuta che lavora da 37 anni nelle carceri di Milano coordinatore del “Gruppo della Trasgressione”, avremo inoltre l’appoggio di Fabiola De Clercq scrittrice, fondatrice e Presidente dell’Associazione ABA (ABA – Associazione Bulimia e Anoressia) volta ad aiutare le persone malate di anoressia e di bulimia, con sedi in varie città, il presidente della Croce Rossa Maurizio Gussoni e tante altre associazioni importanti che credono in questo progetto. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le scuole partendo da Milano, dove l’associazione Vivaio per primo creduto nelle potenzialità di Re-Starting Milano per poi in futuro, coinvolgere più comuni possibili. Come per esempio Re-Starting Agugliano, dove gli assessori si sono già favorevolmente espressi. Cercando di migliorare
il sistema dell’istruzione in Italia intera si migliorerà la qualità della vita e il modo di affrontarla.
Come è giunta Giorgia Benusiglio ad elaborare un progetto così ambizioso e articolato? “Nel tempo, nei diversi incontri svolti con
i ragazzi nelle scuole, nelle comunità e, ora ne ho avuto la conferma, dopo l’esperienza nelle carceri, mi sono accorta che i ragazzi e le persone disagiate che spesso hanno comportamenti rischiosi e devianti, hanno alla base,
una mancata capacità di utilizzo delle abilità relazionali, emotive e cognitive di base. Se queste vengono stimolate e sviluppate a dovere insieme alla prevenzione, possono essere un ottimo strumento per i ragazzi e quindi per
i futuri adulti che potranno superare i momenti diffcili grazie alle proprie risorse e le proprie forze, senza incorrere in comportamenti appunto devianti.
Come farlo? I ragazzi, ma non solo loro, per interiorizzare un messaggio hanno bisogno di metabolizzare ciò che hanno appreso, vivono il tutto in modo più intenso se ne sono protagonisti attivi, se li si coinvolge, se li si sprona
e incoraggia ad esternare le proprie emozioni, vissuti etc…quindi ho pensato di sviluppare queste lezioni in modo che i ragazzi potessero essere i principali protagonisti e potessero fare esperienze su determinate situazioni di vita, il
senso e’: “se a te capitasse la cosa più brutta, che mai avresti voluto che ti accadesse, come reagiresti?”
Con questa sorta di “allenamento” ai diversi eventi critici, si ricreano delle situazioni difficli e si osserva come le gestirebbero, per poi parlarne insieme, analizzando così i diversi stati d’animo dei partecipanti