Come realizzare nuovi edifici a Basso Consumo Energetico (e adeguare i vecchi)
Non si intravedono belle notizie per il patrimonio edilizio italiano particolarmente energivoro. I prezzi dei carburanti di origine fossile sono destinati ad aumentare. Si pensi che il prezzo del barile di petrolio è aumentato dagli 11 dollari del 1998 agli attuali 80, ben il 700%. Questo è causato dall’aumento dei costi di estrazione dato che il cosiddetto “petrolio facile” è finito. Il petrolio disponibile è caro da estrarre perché o è in fondo al mare, o vicino al Polo Nord, o è denso come colla e deve essere sciolto. Se il costo del petrolio aumenta, aumenta il costo di altri combustibili fossili. Così anche per il gas naturale, visto che viene usato petrolio per le perforazioni, e di conseguenza il costo dell’energia elettrica. Dobbiamo ridurre il nostro consumo al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile. Si potrebbe pensare che il maggior responsabile del consumo sia lo sviluppo industriale, ma ben il 34,4% del consumo finale di energia in Italia è dovuto agli Usi Civili ossia al consumo del residenziale e degli edifici pubblici (Fonte ENEA Rapporto Annuale Efficienza Energetica 2012 ndr). Quindi riducendo il nostro consumo per energia elettrica, riscaldamento e condizionamento estivo potremmo incidere tanto sul bilancio energetico. Questo ci dice l’Europa con la direttiva EPBD (Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia) che promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici. Le normative di recepimento, anche il Italia, prevedono che gli edifici di nuova costruzione, dal 31 dicembre 2020, siano “edifici a energia quasi zero”, cioè ad altissima prestazione energetica. Per gli edifici pubblici di nuova costruzione tale termine è anticipato di due anni. Ma per gli edifici esistenti? Conviene pensarci dato che sopportiamo e sopporteremo alti costi per la climatizzazione invernale ed estiva. I meccanismi della “detrazioni fiscale del 65%” e del “Conto Termico” (incentivi in conto capitale) possono aiutarci, in termini economici, ad attuare interventi per migliorare la prestazione energetica facendo felice il nostro portafoglio e, soprattutto, aumentando il comfort interno alle nostre abitazioni. Altri meccanismi per finanziare la riqualificazione energetica sono i “fondi rotativi” come il Fondo Rotativo Kyoto che viene attivato periodicamente e consiste nella concessione di finanziamenti agevolati per interventi nel settore delle rinnovabili, dell’efficienza energetica a cittadini, imprese ed enti pubblici o il meccanismo dei Certificati Bianchi. Un certificato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP), esso può essere venduto ai distributori di energia elettrica e di gas naturale che devono raggiungere annualmente determinati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria. I primi due meccanismi, detrazione fiscale 65% e Conto Termico sono in essere e forse più facili da ottenere dal privato cittadino. Il loro meccanismo, non sempre è banale. Tenteremo di spiegarlo nel prossimo appuntamento.
di Giuseppe Di Giannandrea – Ingegnere – Consulente CasaClima