Caro Roberto,
ci sono incontri nella vita che a volte ne cambiano i percorsi. Sei arrivato tra noi solo tre anni fa, in un momento in cui l’entusiasmo, assediato dalla paura, rischiava di perdere forza. La tua ironia, tratto saliente della poliedrica personalità, ha vinto le resistenze, ha smorzato le polemiche e ci ha insegnato
a guardare “nella stessa direzione”. Hai riunito e motivato un gruppo che aveva solo bisogno di incoraggiamento, con le tue storielle divertenti, che contenevano saggezza e buon senso, le tue ricette e il Giappone visto da chi, come te, ne aveva una prospettiva privilegiata.
Hai seguito i “vagiti” del nostro mensile come un papà segue i primi passi del suo bambino. L’hai preso per mano, hai sostenuto i nostri sforzi e poi come tutti i papà, quando ci hai visto solidi sulle nostre gambe, hai saputo pian piano lasciare la presa, seguendoci con lo sguardo rassicurante e la fiducia di cui tutti i “figli” hanno bisogno per crescere. Sono davvero tanti quelli che ti conoscono e che posseggono qualcosa di te. In questi giorni, tanti hanno scritto e ricordato i tuoi impegni, i tuoi libri, i tuoi interessi. Noi vogliamo ricordare i momenti passati insieme, in redazione o a tavola, quando un brindisi era preceduto da una tua speciale goliardica citazione. Oppure semplicemente davanti a un caffè, che diventava un momento speciale, un’occasione di crescita. Domande, risposte, battute. Mai vane, sempre celanti profonde verità. Molte altre sono le cose che possediamo di te perché ad ognuno di noi hai saputo dire parole speciali, solo nostre.
Di questo noi tutti faremo tesoro consapevoli di essere, grazie a te, un po’ più “ricchi” e un po’ più “saggi”.
Ad Maiora, Amico e insostituibile Maestro
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