L’ artrosi è una patologia infi ammatoria che colpisce le articolazioni con alterazioni regressive a carico della cartilagine e secondariamente a carico dei capi ossei particolari, della capsula, dei legamenti, della membrana sinoviale, dei muscoli e delle strutture tendinee periarticolari. Si manifesta principalmente con dolore, limitazione funzionale dei movimenti e atteggiamenti viziosi, sintomi che solitamente compaiono dopo qualche tempo dall’insorgenza della patologia. Il dolore spesso ha un andamento
periodico con fasi di riacutizzazione e fasi di quiete. Le cause sono ancora sconosciute, ma si possono individuare fattori di rischio che possono essere generali o primari: -età, -ereditarietà, -obesità, -alterazioni metaboliche, -ambiente (di vita e di lavoro); locali o secondari: – lterazioni articolari di varia natura ( infi ammatoria, traumatica,…), -sollecitazioni meccaniche eccessive o errate (deviazione di assi di carico). Spesso l’artrosi viene scoperta in seguito all’esecuzione di radiografi e effettuate per motivi diversi dovuti, probabilmente, a dolori di altra natura. In questo caso non bisogna trattare l’artrosi per principio con una terapia farmacologica, ma ne deve essere fatta una valutazione medica per affrontarla correttamente. Infatti, una cura con farmaci antidolorifici assunti quotidianamente è necessaria solo in un numero relativamente limitato di pazienti. I metodi strumentali per indagarla sono: L’esame radiografi co convenzionale: metodica più utilizzata per la valutazione e la diagnosi differenziale delle patologie osteo-articolari. TAC: non è l’esame di prima istanza per l’artrosi. Quando è indicata, permette di visualizzare le strutture articolari in modo dettagliato TAC vertebrale: trova indicazione elettiva nello studio delle discopatie protrusive e della stenosi del canale vertebrale. RMN: importante metodo d’immagine per la valutazione delle patologie articolari perchè include la valutazione delle parti molli. Permette di visualizzare muscoli, tendini, legamenti, dischi e menischi, e indirettamente anche le ossa. Gli scopi del trattamento anti-artrosico devono essere individuati con precisione: modifi care in senso favorevole l’evoluzione del processo artrosico; attenuare il dolore nelle fasi algiche; attenuare l’infi ammazione nelle fasi flogistiche; salvaguardare il trofismo del complesso articolare; salvaguardare la funzione essenzialmente in termini di movimenti finalizzati alle attività quotidiane o lavorative; vicariare la funzione quando questa è perduta; rendere disponibili al paziente le necessarie informazioni sul suo problema. La terapia generale dell’artrosi comprende l’impiego di farmaci modifi catori della struttura, di FANS (farmaci antinfi ammatori non steroidei), di farmaci per via topica (creme trans-dermiche) in sostituzione dei fans, della terapia iniettiva intra-articolare, di interventi in artroscopia, di interventi di sostituzione protesica, di terapia fisica, chinesiterapia, istruzioni di economia articolare e terapia termale. Il tentativo non è di combattere esclusivamente il dolore e le espressioni flogistiche quanto di interferire con l’evoluzione della patologia. La chirurgia dell’artrosi è oggi molto differenziata. Gli ammalati d’artrosi grave possono venire operati di osteotomia (riallineamento con modifi ca dei punti di pressione), di artrodesi (irrigidimento di articolazioni troppo dolenti o instabili), o di artroprotesi (sostituzione parziale dei capi articolari). Un discorso più approfondito merita l’acido ialuronico: sebbene i meccanismi non siano ben noti si può osservare un effetto antinfi ammatorio, antiossidante e se utilizzato precocemente anche un effetto protettivo della cartilagine. Il trattamento riabilitativo ha un aspetto importante in questa patologia, ha lo scopo di scaricare le articolazioni, di eliminare le contratture e di rieducare la muscolatura con esercizi isometrici e rifl essi. Sono importanti a questo fi ne gli esercizi di rinforzo muscolare che perseguono un miglioramento della stabilità articolare. Per quanto riguarda l’artrosi del rachide, esistono esercizi specifi ci globali o segmentari, con tecniche differenziate che privilegiano di volta in volta il potenziamento della stabilità, il ripristino della postura e della armonia del movimento. Nonostante questa sia una patologia degenerativa, quindi non curabile, deve comunque essere trattata e seguita
da specialista, infatti come in tutti i trattamenti riabilitativi l’obiettivo finale è la “riabilitazione” a tutte le attività quotidiane sfruttando al massimo le capacità residue di ogni paziente.