La parola agli studenti
Claudia, studentessa di pianoforte “La musica per me è tutto! Salviamo il Braga perché se chiude qualsiasi istituzione culturale, è la società che perde e ci perde. Per me rappresenta quell’occasione in più per la vita. Essendo di Teramo posso collaborare attivamente anche fuori dall’orario scolastico nell’interazione con compagni e musicisti e vivere la scuola.”
Ludovica, studentessa di violino “La musica rappresenta il modo di essere di ciascuno. Quando suono tiro fuori una parte di me che nessuno conosce e che essa mi ha fatto scoprire. Salviamo il Braga perché, attraverso la musica, che qui si respira e si studia, possiamo analizzare la parte più nascosta di noi e imparare a comunicarla e condividerla con gli altri. La statalizzazione del liceo permetterebbe poi una maggiore accessibilità e quindi tutti potrebbero studiare e trovare se stessi.”
Irene, studentessa di violoncello “La musica è importante perché dà alle persone un contributo formativo, la sensibilità, l’apertura mentale, il rigore e la disciplina. Quando si suona ci si immerge in un mondo di emozioni indefinite e di benessere totale che non può essere spiegato a parole, tanto è forte. In questo mondo ci si rapporta con gli altri strumenti e musicisti e questa sinergia aiuta a lavorare con gli altri e a condividere una passione comune. Salviamo il Braga perché è ingiusto che la città e i suoi cittadini perdano questa istituzione che è un centro di cultura, di incontro, di studio, di storia”.
Valeria, studentessa di flauto traverso Chi “fa” musica riesce a provare delle emozioni fortissime; è come se fosse una magia; superata l’ansia e il timore ci immergiamo in una dimensione onirica e cerchiamo di trasmettere tutto questo a chi ci ascolta. Quando, ad esempio, suoniamo in quartetto, “respiriamo insieme”; ed è qualcosa di unico. Salviamo il Braga perché è importante che Teramo abbia il suo liceo musicale. E’un diritto studiare e quindi studiare anche musica e si evitano dispersioni e rinunce per chi non può permettersi di recarsi altrove per frequentare un conservatorio.