SAN NICOLO’: DISTRUTTI E ABBANDONATI

Nonostante le numerose segnalazioni e sollecitazioni che negli anni sono state presentate all’amministrazione comunale, ciò che resta della scuola Carlo Febbo di San Nicolò a Tordino oggi si presenta così: cancelli divelti e instabili, con grave rischio per l’incolumità di chi vi passa accanto; finestre, aperte o distrutte, che consentono a chiunque, e per qualsiasi ragione, di accedere facilmente all’interno dell’edificio; l’interno della scuola  trasformato in una discarica,  cumuli di vetri e oggetti distrutti, televisori, estintori e rifiuti di ogni tipo che lasciano prefigurare anche un allarme igienico-sanitario; pareti imbrattate e deturpate; l’area esterna, totalmente priva di cura, ridotta anch’essa a terreno destinato ai rifiuti, in alcuni casi anche pericolosi. 

 

“È una autentica vergogna! Una vergogna inaccettabile – tuona Gianguido D’Alberto – di cui sono in primo luogo responsabili i vandali che hanno deturpato un punto di riferimento identitario della frazione, ma parimenti responsabile è l’amministrazione Brucchi, che, pur potendo e dovendo vigilare e curare, ha lasciato la Carlo Febbo alla piena e assoluta incuria. La stessa incuria a cui sono lasciate da troppo tempo altre zone importanti della frazione, quali ad esempio Via della Pace, in condizioni pietose  per la totale assenza di cura del verde e di manutenzione dei marciapiedi che rendono larghi tratti di strada letteralmente impraticabili.” 

La comunità di San Nicolò a T. non si sente peraltro  coinvolta  dall’Amministrazione nelle scelte urbanistiche che la riguardano, e a sette anni dalla chiusura dell’edificio a seguito del tragico evento sismico e  i numerosi annunci sull’inizio dei lavori, la situazione della Carlo Febbo non si sia ancora sbloccata. “ Da anni – conclude D’Alberto –  ascoltando il territorio e le persone della più popolosa frazione della nostra città,  numerose sono state le proposte avanzate per la conservazione dell’intera zona come area destinata a finalità pubbliche e collettive; utilizzo dell’edificio come palazzo civico e luogo decentrato di rilevanti servizi; realizzazione al suo interno di un centro di aggregazione per i numerosi giovani che vivono nella frazione con la creazione di una biblioteca di rilievo comunale, di una sala polifunzionale destinata ad eventi ed incontri e di un punto di coordinamento per le varie e numerose associazioni presenti nel territorio; riqualificazione e valorizzazione dell’area del campetto antistante l’ex edificio scolastico con la creazione, in una zona centrale, di una vera area pubblica destinata a verde attrezzato per i tanti bambini e per le famiglie che ad oggi continuano a non godere di uno spazio dignitoso adibito al gioco e al tempo libero.”