Il momento peggiore delle vacanze, certamente la fine. Come tutte le cose belle purtroppo giungono al termine ed il solo pensiero di dover tornare a scuola, all’università o al lavoro ed avere poco spazio da dedicare a noi stessi, può tradursi in un malessere fisico generalizzato reale che renderà ancora più difficile il ritorno alla routine quotidiana. La dottoressa Carla Pompilii, psicoterapeuta integrata ad approccio fenomenologico-esistenziale, socia fondatrice dell’associazione Psikè (che a Teramo si occupa di benessere psicofisico e crescita personale), così descrive questo fenomeno, che
tutti abbiamo percepito almeno una volta nella vita: “Lo stress ed il malessere che spesso ci accompagnano al rientro dalle vacanze è chiamato Post vacation blues”. È una sindrome che colpisce un gran numero di persone. In Italia, il fenomeno riguarda un italiano su dieci. Si tratta di una difficoltà a tornare ai ritmi imposti dal lavoro e dal menage quotidiano che si manifesta con disagio, malessere generale, insonnia, nervosismo o addirittura a livello fisiologico emicrania e spossatezza, difficoltà digestive, tosse, mal di gola e dolori muscolari. Le cause scatenanti sono da ricercare nei ritmi apparentemente più disordinati che si hanno durante le vacanze, si dorme di più, non si è legati all’orologio, si mangia più spesso ed anche in modo irregolare, ci si muove maggiormente e solitamente si sta di più all’aria aperta, ci si diverte e si trascorre la giornata con persone che amiamo. Si tratta a volte di un drastico cambiamento dal vissuto quotidiano che, come qualsiasi altro del resto, produce una perturbazione nell’equilibrio del nostro organismo che va a colpire la sfera psichica in modo particolare. Tali ritmi sono solo apparentemente disordinati. In realtà, a parte alcune eccezioni rispetto ai ritmi del sonno risultano essere più “naturali”. Il ritmo frenetico, cadenzato da impegni e orari della vita quotidiana è assolutamente poco naturale, poco corrispondente alle nostre esigenze energetiche ed emotive. Dal punto di vista psicologico spesso il ritorno alla vita normale specialmente se la vacanza è stata piacevole e stimolante, anziché sentirci ricaricati, lo viviamo come una costrizione che può generare malessere e sintomi depressivi. Una valida strategia, per evitare a livello psicologico e fisiologico tali conseguenze, consiste nel non tornare immediatamente ai ritmi lavorativi precedenti il periodo di vacanza, concedendosi un breve lasso di tempo per prepararsi al cambiamento”. Insomma, uno o due giorni sono sufficienti per prepararsi psicologicamente, riprendendo gradatamente orari e abitudini, mangiando in modo sano e concedendosi un sonno sufficientemente ristoratore, e introducendo il risveglio con l’odiata sveglia. Questi accorgimenti possono aiutarcia rientrare al lavoro in modo meno traumatico, e a fare in modo che la vacanza conclusa sia servita davvero a ricaricare le pile.