Il punto di approdo “felice ed entusiasmante” ha visto un lungo processo di elaborazione con il coinvolgimento del P.C.d’I, importanti settori di Rifondazione Comunista, movimenti afferenti alla sinistra diffusa e soprattutto “un numero straordinario di donne e di uomini senza tessera – si legge nella nota diffusa dal Comitato provvisorio- che vedono nel rinato PCI un riferimento politico solido ed affidabile nella difesa ed affermazione dei diritti primari, messi a dura prova dalle suggestioni ipnotiche e distruttive di chi vede nella cancellazione dei diritti la via del progresso e della crescita”.
Il Congresso nazionale costituente appena conclusosi a Bologna ha visto la partecipazione della delegazione abruzzese – eletta attraverso l’Assemblea provinciale-regionale tenutasi a Martinsicuro lo scorso 18 giugno. La delegazione era formata Antonio Macera, Francesco Antonini, Giorgio Parisse, Giuliana Barbieri, Giuseppe Tiberio, Erman Dovis E Claudio Delle Monache.
A loro l’onore di avviare il necessario lavoro di ritessitura e riorganizzazione che culminerà con un’Assemblea conclusiva Regionale.
Tra le prime azioni del neo-comitato l’affiancamento alla denuncia della segreteria provinciale di Chieti della Fiom-Cgil, sulla preoccupante situazione della SEVEL che “ costringe gli operai a sopportare tre ore di straordinario dopo otto ore di catena di montaggio – si legge nel comunicato – invece di assumere i giovani operai che in questi ultimi anni sono usciti dal ciclo produttivo dopo anni di supersfruttamento e precariato con contratti interinali. Nel ricordare che l’investimento Sevel fu tutto ad onere dello Stato, espropriando una delle terre più fertili d’Abruzzo, il Coordinamento Regionale del PCI riconferma l’appoggio incondizionato alla lotta degli operai e della Fiom-Cgil di Chieti, fa appello a tutte le forze della sinistra ed afferma che il Lavoro è l’elemento fondante della nostra Costituzione, e non una semplice variabile discrezionale all’interno dei rapporti di produzione”.