TERAMO – Per arginare il fenomeno dello smaltimento abusivo, nella nostra città, l’assessore all’ambiente Marconi ha capito che conformasi alle nuove normative potrebbe essere una soluzione.Da alcuni anni la produzione di rifiuto inerte aumenta inesorabilmente. Secondo i dati
dell’ultimo rapporto ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla produzione italiana di rifiuti, quelli inerti (CDW), appartengono alla voce più rappresentativa. In Italia, solo il 10% di rifiuti CDW viene avviato al recupero su 50milioni di tonnellate.Nella regione Abruzzo però, la difficoltà è quella di individuare quali, di questi rifiuti provenienti dalle demolizioni e dalle costruzioni, può essere riciclato. I produttori, fino ad ora, non sono stati obbligati ad alcuna dichiarazione. Per questi motivi, l’assessore all’ambiente, ha avviato una serie di incontri con: imprese di costruzioni, ordini professionali ed enti locali. L’intento è quello di lanciare un sistema di tracciabilità, presente ormai già in varie parti d’Italia e del mondo, che permetta di avere nero su bianco ogni passaggio di produzione e smaltimento edilizio. Il passaggio è molto semplice spiega Marconi: “Quando i comuni si ritroveranno a dover rilasciare concessioni dovranno richiedere una dichiarazione nella quale sarà specificata il tipo di rifiuto inerte che si produrrà, dove si andrà a smaltire e con quali tempi”.L’obiettivo di Francesco Marconi, assessore all’ambiente è da un lato quello di fornire indicazioni dettagliate sulla possibilità di riuso dei materiali inerti, dall’altro riuscire a debellare il fenomeno dello smaltimento abusivo che, da tempo, attanaglia la nostra Regione.