Sul sito della TEAM la società che gestisce la raccolta dei rifiuti e di molte altre attività igienico ambientali si legge testualmente:
“Te.Am. Teramo Ambiente S.p.A. si occupa con successo, dal 2001, della progettazione e della manutenzione del Verde Pubblico nel Comune di Teramo…con un organico composto da 7 operatori fissi oltre a diversi operatori stagionali …e un parco mezzi costituito da differenti tipologie di veicoli, in grado di soddisfare tutte le esigenze operative connesse alle aree verdi convenzionate dal comune di Teramo, per un totale di 7 unità. Le operazioni sono coordinate da un Responsabile di Servizio. Le suddette operazioni vengono svolte con cadenza prestabilita, in un piano operativo annuale, che prevede la stesura di piani di lavoro settimanali e giornalieri, al fine di programmare e monitorare costantemente l’esecuzione delle attività ordinarie.
La Te.Am. Teramo Ambiente S.p.A., tuttavia, è in grado di gestire prontamente situazioni “di emergenza”, nell’ottica di massima soddisfazione del Cliente:
• rispondendo alle segnalazioni dei cittadini effettuate al numero verde;
• intervenendo a seguito di segnalazioni da parte dei competenti uffici comunali.
TIPI DI INTERVENTO
Le attività di manutenzione convenzionali del Verde Pubblico sono molteplici e diversificate:
• PULIZIA AREE VERDI: l’intervento comprende pulizia aree verdi, raccolta rifiuti, svuotamento contenitori, conferimento risulta.
• Lo spazzamento è da considerarsi servizio di mantenimento mirato, consistente nella rimozione dei rifiuti dal suolo pubblico.
• Attualmente trova concreta applicazione il cosiddetto spazzamento integrato, costituito dalla sinergia tra i servizi di spazzamento manuale e quello di spazzamento meccanizzato.
Obiettivi e caratteristiche del servizio:
• Pulizia strade;
• Svuotamento cestini gettacarte;
• Lavaggio pensiline;
• Lavaggio portici;
• Pulizia sottopassaggi;
• Estirpazione erbe nascenti (interstizi);
• Pulizia caditoie stradali”
Tutto molto bello, sulla carta sembra un programma perfetto, una condizione di civiltà a cui non è neanche concepibile, oggi, poter rinunciare.
Poi però basta fare un giro per la città e … i conti non tornano più. Dal centro alle periferie sono molte le incongruenze tra la teoria e la pratica.
Basti pensare allo scempio del cimitero di Cartecchio, in cui alcuni padiglioni interdetti da un anno dopo il terremoto, sono praticamente sommersi di detriti, rifiuti e ogni genere di affronto alle tombe per le quali, per ordine interdittivo i parenti non possono neanche volontariamente provvedere alla rimozione del pattume.
Da quando furono chiusi nessuno è più passato per quei padiglioni se non terremoti, nevicate, piogge e vento che hanno disseminato i corridoi di ogni genere di detriti caduti dai loculi.
Ma se ciò non bastasse ecco l’ampia panoramica di verde pubblico e strade disseminate di rifiuti abbandonati, sterpaglia incolta che invade le carreggiate, un pò ovunque, in perfetto stile junglestreet.
(zona Colleatterrato Alto )
Erba incolta, rifiuti abbandonati, scarsa o nulla illuminazione che favorisce l’insorgere di piccole discariche in cui bottiglie, lattine, cartacce, carcasse di ogni genere, alimentano la sensazione di abbandono nella cittadinanza, soprattutto nei quartieri periferici come Colleatterrato, già duramente segnato dalle ferite del sisma.
Certo l’incuria che invade la città è responsabilità di tutti. Di chi sporca e di chi non pulisce, ma anche di chi dovrebbe vigilare e non lo fa.
Eppure basterebbe un po’ di educazione civica da entrambe le parti. E sarebbe bello vedere anche la partecipazione attiva delle associazioni di quartiere, sia per opere di sensibilizzazione, sia per progetti strutturati di collaborazione con le istituzioni. In fondo la democrazia partecipata non può prescindere dalla partecipazione.
(zona Colleatterrato)