Se è vero che altezza è mezza bellezza, allora vicinanza è mezza efficienza. Da questa nostra inchiesta sulla percezione di Teramo – capoluogo emerge che distanze ridotte e collegamenti buoni sono determinanti nei rapporti fra Comuni e Capoluogo. È questo anche il caso di Morro d’Oro, situato a poco più di 25 km da Teramo. Il sindaco Mario De Sanctis riconosce Teramo come un capoluogo sufficientemente efficiente,
nella norma: “Sicuramente tutto si può migliorare, ma credo che Teramo svolga bene le proprie funzioni ed il proprio ruolo”. Negli ultimi anni, inoltre, il problema più annoso, quella della viabilità, sembra essere defi nitivamente superato. “La viabilità era un disagio per i miei concittadini che dovevano recarsi a Teramo – ammette il sindaco –. Né la SS 80 né la SS 150 avevano la capacità di assorbire il traffico in entrata e in uscita dal capoluogo e chiunque, alle porte di Teramo s’imbatteva in code interminabili. Ora, con l’apertura della Teramo – Mare e del recente Lotto “0” la città è più facilmente sia raggiungibile che accessibile. Considero un miglioramento anche la corona di parcheggi, seppur a pagamento, formata da quelli di S. Gabriele, S. Francesco e Piazza Dante”. La ridente cittadina morrese, con il centro storico medievale e di indubbio valore artistico – culturale e con il nucleo urbano ed industriale sviluppatosi sulla SS 150 – che per il traffico che assorbe e l’urbanizzazione in aumento avrebbe bisogno di ulteriori opere di manutenzione e messa in sicurezza – per bocca del suo primo cittadino avrebbe anche un’idea da proporre a Teramo capoluogo. “Sebbene consapevole dei tempi lunghi e dei costi rilevanti, sarebbe auspicabile che Teramo ubicasse in periferia alcuni uffici molto frequentati, come ad esempio l’Inps. Ciò significherebbe per i cittadini teramani decongestionare il traffico, diminuire inquinamento atmosferico ed acustico, mentre per coloro che provengono dalla provincia sarebbe più facile raggiungere la propria destinazione. In una programmazione a lunga scadenza, non sarebbe una cattiva idea, dunque – ipotizza il sindaco – comportarsi come è stato fatto per l’Inail”.In conclusione, su quei Comuni che a volte progettano di aggregarsi ad altra Province De Sanctis è molto realistico e afferma con onestà che “il problema non è voler lasciare la Provincia, bensì che sotto queste esternazioni esistono dei problemi, dei bisogni, delle richieste. Credo che sia semplicemente un modo per attirare l’attenzione degli enti preposti, e far loro notare che non sono state date risposte soddisfacenti a problematiche reali e concrete”.