Periferia e centro storico sotto la lente d’ingrandimento di Mirko De Berardinis, giovane esponente del Pd teramano. In un periodo in cui spesso ai giovani viene rimproverato di essere demotivati, indifferenti all’altro e senza voglia di fare, trovarsi di fronte ad un giovanissimo segretario di uno dei cinque circoli del Pd, poco
più che ventenne, è uno stupore nonché un piacere. Mirko De Berardinis, eletto lo scorso giugno segretario del circolo Teramo centro del Pd, è motivato e attento alle esigenze degli altri. Di lavoro da fare e di persone da affrontare ne avrà parecchie perché questo circolo si trova a coprire ed essere referente del Pd non solo del centro storico di Teramo, ma di tutti i quartieri della periferia teramana che si sviluppano a nord della città. Ad esempio, di Villa Ripa e Piano della Lenta. Un territorio molto ampio. Le problematiche affrontate sinora non sono poche. A cominciare dalle situazioni di degrado in cui versano alcune zone periferiche e frazioni: Putignano, Villa Ripa, Villa Tordinia e Frondarola, fino ai notissimo problemi del quartiere Cona inerenti la velocità delle auto in transito e la sicurezza degli attraversamenti pedonali, fino a questioni più semplici come la condizione di incuria dei giardini. Ogni quartiere ha le sue problematiche, ma ogni quartiere abbisogna di maggiore attenzione da parte dell’amministrazione e di sapere che non sono abbandonati. I quartieri in crescita e di recente sviluppo possono lamentare forse problemi diversi che magari si estrinsecano nell’illuminazione stradale che non funziona, alla lampadina del lampione che non viene cambiata, piccole cose che comunque vanno fatte. Il centro storico ha ben altre problematiche. “Ci stiamo battendo – sottolinea il segretario – per l’abbattimento di palazzo Adamoli e il recupero di tutta l’area del teatro romano”. Così come si chiede ripetutamente al Comune il recupero di tutte quelle strutture abbandonate, ricordiamo l’ex manicomio, la struttura di Porta Romana, edifici che recuperati potrebbero non solo essere fruibili dal cittadino, ma che potrebbero, forse, anche permettere il risparmio degli affitti. Tanto che, a lungo andare, l’amministrazione rientrerebbe degli investimenti. Che comunque vanno fatti, dal momento che è necessario e inderogabile mettere in sicurezza gli edifici abbandonati divenuti, giorno dopo giorno, pericolanti e pericolosi. Per non citare poi l’area ex Villeroy, enorme, rimane inutilizzata e abbandonata mentre si rincorrono le proposte di utilizzo. Allo stato dei fatti sono passati anni con il nulla di fatto, secondo De Berardinis, con amministrazioni comunali, che una dopo l’altra, restano a guardare. Il segretario informa su uno studio che stanno facendo riguardo la nota Zona Traffico Limitato, che a Teramo di fatto non esiste. Limitata, infatti, ai due corsi, nuovo e vecchio, con piazza Martiri a dividerli. In balia del traffico e dei parcheggi tutto il resto del centro storico, da via Oberdan a via Stazio. “In questa città – sostiene De Berardinis – va in bicicletta solo il sindaco Brucchi e, la mattina alcuni assessori. Diciamo solo la mattina perché nel pomeriggio ci è sembrato di vedere questi stessi assessori in giro per il centro storico a bordo delle loro auto”. “Anche per quanto riguarda il vecchio stadio – conclude l’esponente del Pd – abbiamo sempre appoggiato la causa del referendum, che i cittadini scelgano se cogliono far cementificare Teramo, o farla restare una città d’epoca a misura di cittadino”. Il circolo di Teramo centro accoglie segnalazioni anche dalla periferia. “I cittadini di Scapriano, ci hanno segnalato una raccolta firme per avere una fermata dell’autobus. Di fatto questa zona non è servita da mezzi pubblici, né dell’Arpa né della Staur. Per cui i residenti per spostarsi sono costretti a usare l’automobile”