A Teramo è iniziato già da tempo un percorso di svecchiamento della politica, con giunte precedenti nelle quali furono nominati giovani consiglieri, all’inizio della loro carriera politica, che oggi ricoprono cariche importanti, a livello regionale. Questo il concetto di esordio di Valeria Misticoni, consigliere comunale eletta con il Pdl. “Personalmente credo che i giovani, così come le donne, non debbano avere precedenze o quote privilegiate. Penso che ognuno debba guadagnarsi il proprio
spazio, dimostrando ciò che vale. Sostengo che prima di ottenere qualcosa bisogna dimostrare cosa si sa fare. Spesso, accade il contrario. Molti giovani pensano prima di dover ottenere l’opportunità,poi di dimostrare cosa valgono. E’ giusto dare spazio, ma a chi lo merita”.Quando nasce la passione per la politica? “E’ una cosa che parte da molto lontano, da quando ero bambina, e chiaramente non sapevo scindere tra un’ideologia e l’altra, ma avevo grande rispetto per le istituzioni. Rispetto e amore per le istituzioni e per la storia che ancora mi accompagna, e mi spinge a fare qualcosa per gli altri. A vent’anni mi sono iscritta ad An.” La sua posizione in merito alla scissione interna del partito? “Penso che la scelta di Fini sia individualista. Resto nel Pdl, che è il partito in cui Fini ci ha portato, che ha contribuito a creare, e in cui ci ha chiesto di crescere. A Teramo stiamo tuttora costruendo nel Pdl. Per Alleanza Nazionale il Pdl era uno sfogo necessario in risposta anche al Pd che si era formato nell’altro schieramento. Inoltre, credo che la coerenza paghi sempre, anche se in certi momenti è dura perseguire certe strade, alla fi ne il tempo è galantuomo.” Non si percepisce più una netta differenza tra destra e sinistra. “E’ vero, anni fa abbiamo cercato di abbattere e smussare le ideologie. E’ vero che le ideologie esasperate nel 900 hanno portato anche tanto male: fascismo, nazismo, comunismo. Dagli errori della storia si deve imparare, non sono neanche d’accordo però ad appiattirci totalmente tutti su posizioni uguali. Una differenza deve esserci altrimenti chi ‘guarda’ la politica non ci capisce più niente. Ogni contradditorio, ogni delibera in fondo nasce da un’idea che si ha e che si porta avanti.” Il rapporto con i cittadini? “Io mi rapporto bene con tutti. Cerco di essere presente dove mi chiamano, cercando di farmi portavoce per un consenso più ampio. Ho un pregio: sono sincera, se non posso risolvere lo dico subito. Non appartengo a quella categoria di persone che dice sempre di sì, per ottenere consensi spiccioli”. Di cosa ha bisogno Teramo? “La città negli ultimi anni ha avuto un risveglio, è innegabile che sono stati portati avanti dei progetti, realizzate delle opere, che poi possono essere apprezzate o contestate, ma si è fatto molto. Non tutte le opere possono essere vissute positivamente dalla popolazione, ma un politico se vuol essere lungimirante, anche rischiare. A Teramo io vorrei tantissima cultura, soprattutto per i giovani. Sogno una città che possa permettere loro di restare o di tornare a lavorare se hanno studiato fuori, formare qui la propria famiglia e non di spostarsi”.