“CHIODI SI DA’ LA PAGELLA E PROMUOVE SE STESSO”

chiodiIl governatore degli abruzzesi risponde a tutto campo su incarichi, costi della politica, servizi, sviluppo e occupazione, effi cienza e prospettive future. E noi replichiamo così…

1) Indicare almeno una nomina che dimostri il “criterio meritocratico” seguito dalla Regione del Presidente Chiodi nell’attribuire pubblici incarichi.

Non credo sia il caso fare una sola citazione basti pensare ai presidenti delle società di trasporto, ai direttori generali delle Asl, etc. Importante è che tutte le nomine siano rispondenti agli obiettivi che questo Governo regionale si è posto. Tutti stiamo remando per il risanamento dei conti pubblici ed i fatti lo dimostrano. Abbiamo ridotto l’indebitamento del 14 per cento, senza inasprire la pressione fi scale; abbiamo portato in equilibrio il bilancio della sanità, senza incidere sugli investimenti, ed aumentando addirittura i livelli essenziali di assistenza (secondo l’Agenzia Sanitaria Nazionale). Appena tre anni fa, l’Abruzzo era la Regione più indebitata e tassata. Oggi solo sei Regioni hanno una tassazione più bassa della nostra. Io considero un successo personale più che le nomine fatte (tutte comunque funzionali all’obiettivo finale) quelle non fatte. Parliamo di circa 250 poltrone nei cda non assegnate; posti che le amministrazioni precedenti erano solite riservare a personaggi politici amici. 2) Quantifi care i tagli apportati ai “costi della politica” praticati dalla Regione Abruzzo in questi ultimi due anni. Questo Esecutivo, a differenza di quanti fi nora si sono riempiti la bocca di proclami ma non hanno fatto nulla, ha concretamente tagliato i costi di circa un terzo, incidendo prevalentemente sugli sprechi e sui privilegi, retaggio di un vecchio modo di gestire la cosa pubblica. Siamo stati tra le Regioni “apripista” ad aver deliberato la riduzione dei compensi dei Consiglieri regionali e l’abolizione dei vitalizi, senza contare le 200 nomine politiche soppresse e la forte riduzione delle posizioni dirigenziali etc. Politiche di contenimento della spesa, di razionalizzazione, che ci hanno permesso, come dicevo, di ridurre l’indebitamento di 800 milioni di euro (1.600 milioni di vecchie lire). Anche “Il Corriere della Sera” ha voluto in un suo servizio promuovere la serietà e l’alta incisività delle nostre politiche per il contenimento della spesa. 3) Indicare le responsabilità che hanno impedito l’accorpamento delle troppe società dei trasporti locali e che incidono fortemente sui costi dei servizi. Il trasporto pubblico è un settore assai delicato e complicato. Ma anche in questo caso abbiamo anticipato l’orientamento del Governo Monti, puntando sulla razionalizzazione dei servizi. In Abruzzo è in atto una profonda azione di riordino del tpl, portata avanti con un normale confronto con tutte le parti in causa. Non mi sembra assolutamente corretto parlare di ritardi. Siamo invece la Regione che, in Italia (come riconosciuto da autorevoli voci), ha prodotto più riforme in così breve tempo. Ma non creda che basti. 4) Precisare qual è la strada, qualora ci sia, imboccata dal governo regionale per creare sviluppo e occupazione. Tutti sappiamo che sono le imprese a creare sviluppo ed occupazione. Ecco perché la mia Giunta ha adottato provvedimenti per assicurare il massimo sostegno al sistema produttivo, nelle sue varie espressioni. Col progetto “Fare impresa” sono stati creati 5.700 nuovi posti di lavoro. Nell’agricoltura abbiamo dato la possibilità a centinaia di giovani di avviare una loro attività, in autonomia. Nel 2009 gli occupati erano 485.000 mentre oggi sono 510.000, ossia 25.000 in più. Abbiamo destinato decine e decine di milioni di euro alle pmi, per agevolare l’accesso al credito, per investire nell’innovazione, nella tecnologia, in progetti di ricerca. A parte il supporto fi nanziario per la ripresa della produzione industriale nel territorio del cratere sismico. Non a caso, i più accreditati istituti di ricerca ci riconoscono le migliori performance quanto a crescita pil, numero imprese ed export. Siamo tra le realtà territoriali che meglio sta affrontando questo terribile periodo di crisi. Ovvio che c’è ancora molto da fare, ma per arginare la recessione è necessario anche evitare lo stallo, continuando a spendere ed investire. E’ chiaro che, una volta chiusa la fase del risanamento, possiamo riservare tutte le nostre energie ancor più alla crescita ed allo sviluppo della nostra terra e della nostra gente. 5) Far conoscere i costi per mantenere le “Piccole Ambasciate” (gli inutili uffici regionali all’estero) non ancora soppresse. Non mi risulta che ora la Regione Abruzzo abbia delle piccole (ma costose) “ambasciate” all’estero. Al mio arrivo, in effetti, ne aveva più d’una. Poi, sempre in virtù della logica del risparmio, le sedi di rappresentanza fuori Italia sono state chiuse. Di più. L’unica “succursale” aperta, a Bruxelles, peraltro in passato poco utilizzata e improduttiva, è stata concessa in uso all’Aer (Assemblea delle Regioni europee). In questo modo, l’Abruzzo ha conquistato visibilità e rispetto sia a livello comunitario che di singole autonomie locali. Anche in questo caso siamo riusciti a trasformare una fonte di spesa in fonte di opportunità. 6) Il Governatore ha detto di rimpiangere il perduto contatto di quando era sindaco di Teramo. Vuole precisare a chi debba essere attribuita questa carenza? Indubbiamente alle circostanze. Come facilmente comprensibile, dacché ero sindaco di Teramo, i miei impegni istituzionali si sono ampliati e diversifi cati. La mia è una giornata di lavoro no stop, sempre più spesso lontano dalla mia città, dai miei affetti più cari, dai miei interessi extrapolitici. Le responsabilità di un Presidente di Regione, e non dimentichiamolo Commissario per la Ricostruzione post terremoto, sono tante e gravose ed il mio senso del dovere mi porta a dare sempre il massimo, senza risparmio alcuno. Certo, rimpiango i tempi in cui riuscivo anche a ritagliarmi uno spazio per me e per un contatto fisico con i miei concittadini. Continuo ad avere Teramo ed i teramani nel cuore e posso assicurare che la distanza da loro è solo materiale. 7) In campagna elettorale, il futuro governatore si trovò coinvolto in un caso di cattiva comunicazione che sollevò polemiche (censimento di giovani disoccupati). Vuol dire se è soddisfatto del tipo di comunicazione utilizzato nei rapporti con i cittadini in questi primi anni del suo governo? In campagna elettorale fu un’operazione di mera propaganda politica, da me mai autorizzata, a creare un caso mediatico di portata nazionale. Un’operazione, ripeto, mai condivisa, mai ripresa dai media, e che non ebbe assolutamente alcun seguito. Il responsabile di quel progetto non ha più lavorato con me né ha fatto più parte del mio staff. Quanto alla comunicazione attuale, sarei ipocrita se la ritenessi esaustiva. Ognuno di noi vorrebbe sempre di più, per meglio rappresentare all’esterno i frutti del proprio lavoro e del proprio impegno. Pure qui ho optato per una politica di contenimento dei costi. Credo di essere l’unico Presidente di Regione, in Italia, che in tre anni non ha speso un euro per la comunicazione. Valuterò comunque la possibilità di implementare il fl usso di notizie e informazioni che raggiungono i cittadini. Perché è fondamentale che la gente sappia, nel nome della verità e della trasparenza, cosa sta facendo chi è stato scelto per rappresentarli nella gestione della cosa pubblica. 8) Cosa risponde agli avversari che lo accusano di frequentare spesso i salotti “amici” e poco quelli “scomodi”. Non ho molto tempo da dedicare alla vita mondana e, quindi, non frequento alcun salotto. Né di amici, né di nemici. Se poi per salotto si vuole intendere il palcoscenico televisivo, allora posso dire tranquillamente, ed i fatti lo confermano, di non essermi mai sottratto al confronto leale. Sicuramente non vado dove non sono invitato. 9) E’ fondata per il Governatore l’accusa di chi sostiene che la Regione Abruzzo è un carrozzone ineffi ciente con troppi dipendenti, d i r i g e n t i all’eccesso e scarsa produttività? E’ opinione comune che oggi la pubblica amministrazione sia sovradimensionata rispetto alle reali esigenze. Stiamo scontando anni ed anni di politica dissennata che aveva trasformato gli uffi ci pubblici in un grande uffi cio di collocamento per soddisfare i propri interessi clientelari. In Abruzzo io ho invertito questa tendenza, riducendo il personale ma, soprattutto i dirigenti. La nostra era la prima Regione in Italia per numero dei dirigenti. Nel 2008 erano 113; oggi ne sono 82. I dipendenti sono 1.208 a fronte dei 1.323 del 2008. Abbiamo anche avviato un processo di razionalizzazione delle risorse, assorbendo i dipendenti di Agenzie regionali soppresse o ridimensionate. Il tutto nel pieno rispetto dei cittadini/contribuenti che per troppo tempo hanno ingiustamente pagato per abusi altrui. 10) Cosa ha fatto il Governatore per eliminare o almeno ridurre il tasso di politicizzazione nelle nomine dei primari ospedalieri e nella gestione della Sanità in Abruzzo? Il processo di riforma del sistema sanitario è di una complessità estrema ed è per questo che, per essere effi cace, non deve prescindere da valutazioni di carattere politico. Nella scelta dei dirigenti ho dato ampio mandato ai manager delle Asl, assicurandomi che nella scelta fosse garantita la professionalità più che l’ideologia. Non ho mai imposto nessuno perché il patto con i Direttori generali è chiaro: non sono stati scelti dalla politica come si faceva nel passato secondo logiche spartitorie (che in democrazia sono pure legittime) ma dal Presidente della Regione e non devono riconoscenza a nessuno se non alle loro capacità e alla loro reputazione che però non sono dateuna volta per sempre. Insomma sono liberi di agire e, se lo faranno, il mio sostegno resterà forte.