I quattro passaggi a livello delle Ferrovie dello Stato che consentono l’accesso alla zona artigianale e residenziale di Villa Pavone hanno comportato da sempre forti disagi per gli abitanti e per gli operatori economici locali i quali denunciano uno stato di isolamento e di pericolosità, considerato che la chiusura degli stessi che avviene quotidianamente blocca qualsiasi possibilità di entrata e di uscita anche per i mezzi di emergenza e di primo soccorso.
Già dalla costituzione del Comitato di Quartiere Villapavone-Colleatterrato, che risale al lontano 1996, questa è stata una delle problematiche più annose e discusse con le istituzioni locali.
Nel corso degli anni, le soluzioni ipotizzate sono state le più svariate, tra l’altro ve ne era una che prevedeva addirittura l’interramento di quasi tutto il tratto della linea ferroviaria nel territorio comunale, con totale disappunto da parte delle Ferrovie dello Stato. Altra soluzione paventata era rappresentata dalla eliminazione della linea ferroviaria con il conseguente arretramento della stazione a Piano D’Accio.
Nell’estate del 2013 il Presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi, e l’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra inserivano il progetto concernente l’eliminazione dei quattro passaggi a livello di Villa Pavone tra i primi interventi cantierabili, per 17 milioni di euro complessivi facenti parte degli Accordi di Programma quadro sottoscritti dalla Regione Abruzzo con il Governo da finanziare con i fondi Par-Fas 2007-2013.
La soluzione attuale fu concordata tra l’Amministrazione comunale ed i responsabili regionali di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Lo scorso anno si è potuto dare avvio alle procedure di attuazione del progetto e di trasferimento delle risorse a seguito della sottoscrizione della convenzione tra il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A seguito dei finanziamenti erogati, in data 16 febbraio 2017, si è avuto il primo incontro informativo e illustrativo del progetto esecutivo organizzato dall’Amministrazione comunale con i residenti della zona, a cui il Comitato di Quartiere Villapavone-Colleatterrato ha partecipato rappresentando le osservazioni, i suggerimenti e le istanze raccolte tra i cittadini.
Nell’incontro è emerso che il progetto prevede la chiusura definitiva delle quattro vie di accesso esistenti, a seguito dell’eliminazione dei relativi passaggi a livello come richiesto da RFI, e che l’intero quartiere dovrà entrare ed uscire attraverso una unica rotatoria, tra l’altro interrata.
Tale interramento, di oltre cinque metri di altezza, desta forti preoccupazioni per il rischio di eventuali allagamenti del sottopasso, tenuto conto che rimarrebbe l’unica via di entrata e di uscita possibile a servizio della zona.
Il Comitato di Quartiere Villapavone-Colleatterrato, pertanto, chiede che si avvii una nuova fase di confronto con il territorio e di partecipazione di tutta la cittadinanza, per meglio disciplinare la circolazione stradale al fine di contenere al minimo i gravi e palesi disagi che deriverebbero dai suddetti lavori, atteso che il piano traffico elaborato dall’Amministrazione per il loro celere svolgimento ha la durata di almeno un anno, e che interesserà la viabilità di tutto il quartiere oltre che il flusso veicolare in entrata e in uscita dalla città di Teramo.
Sul tratto in questione, inoltre, va evidenziato che confluisce, altresì, lo svincolo di uscita della superstrada Teramo-Mare e dell’autostrada dei Parchi A 24.
Al riguardo, si invita l’Amministrazione ad individuare e/o ad attuare altre soluzioni viarie alternative ed integrative al sistema attualmente in corso di programmazione, come ad esempio l’eventuale collegamento della viabilità interna della zona artigianale di Villa Pavone con la rotonda di Piano d’Accio da un lato, mediante la realizzazione di una bretella di collegamento, e con il Quartiere della Gammarana dall’altro.
Si invita ancora l’Amministrazione a non abbandonare, definitivamente, la soluzione dell’immissione del traffico da Cartecchio con la realizzazione di una rampa parallela in senso contrario a quella esistente e di una rotatoria in prossimità della vicina chiesa parrocchiale all’altezza dell’uscita della Teramo-Mare funzionale al collegamento stradale con il Quartiere della Gammarana.
Urge, pertanto, rivedere anche la transitabilità del guado di Carapollo, attualmente interdetto, mediante la realizzazione di un ponte di collegamento, che consenta il riconoscimento dell’uso pubblico della strada fruibile dalla sua realizzazione da tutti e solo di recente, in maniera arbitraria, dai soli mezzi della Teramo Ambiente.
Teramo, 17 febbraio 2017 Giuliano LUCENTI
Presidente Comitato di Quartiere Villapavone-Colleatterrato