Due quarantenni a confronto. Due lavoratori autonomi, uno obtorto collo, l’altro per scelta. Daniele Marozzi è un idraulico. Esercita il suo mestiere da quando l’azienda in cui lavorava ha chiuso i battenti nel 2003. “Produceva suole in poliuretano, una bellissima impresa, poi ha cessato l’attività quasi dalla sera alla mattina…Un vero peccato”. Da operaio si è riciclato nell’arte che aveva imparato da ragazzo.
Non rimette solo guaine ed incastra tubi, fa anche impianti di aria condizionata ed industriali ed ha una visione tutta sua del valore del lavoro: “Non è giusto che un luminare della medicina guadagni più di me, perché se ha studiato lo si deve anche alle mie tasse! A volte per una visita si prendono 300 euro. Esagerati.” Daniele ha un bambino ancora piccolo. Gl’insegneresti il mestiere? Risponde un po’ tra il piccato ed il perplesso: “Se vuole…”. Per una sana legge del contrappasso, padri con lavori manuali preferiscono figli che esercitino le loro potenzialità in opere intellettuali e viceversa. Riesci ad arrivare a fine mese in tranquillità? “A volte il difficile sta nel farsi pagare dai clienti; i fornitori devi soddisfarli, la banca insiste che devi’rientrare’ e s’innesta un circolo vizioso cui far fronte”. Il caso di Federico, elettricista di Mosciano, è un po’ diverso. Lui è andato via dalla ditta in cui lavorava non perché questa sia fallita o in decozione -tant’è che opera ancorama perché non andava d’accordo col presidente del consiglio d’amministrazione: “Ormai sono passati quindici anni… litigammo ed io me ne andai senza colpo ferire. Successivamente facemmo pace e lui mi disse: ‘Posso chiamarti se succede qualcosa?’ Assolutamente no, gli risposi, altrimenti andiamo daccapo!”. Anche per lui il lavoro non manca, è meno ‘solitario’ di Daniele ed è sempre seguito da un fedele collaboratore. Insegneresti il mestiere ad un ragazzo? “Non se ne trovano ed ammesso che volessi farlo con la mia prole…ho due figlie femmine! Non ce le vedo ad armeggiare con i fi li elettrici”. Cosa diresti ai giovani che non vogliono fare mestieri manuali? “Che…fanno bene! Tutto il giorno sopra le scale o in ginocchio, avanti e indietro tra case, fornitori, fabbriche. Con un lavoro ‘da scrivania’ ci si stanca di meno”. E’ proprio vero, la legge del contrappasso colpisce ancora.