L’ipertensione rappresenta un’alterazione organica molto comune che spesso si associa ad un aumento di malattie cardiovascolari. L’attività fi sica ha spesso relazione con i valori pressori.Una persona ipertesa e sedentaria, se vuole diminuire il rischio d’infarto, deve tenere sotto controllo la pressione con il movimento e a volte, anche associato a farmaci. In Svezia, dal 2003,
i medici prescrivono attività fi sica al posto dei farmaci, grazie all’apporto di clinici guidati dall’istituto di ricerca “Karolinska”. L”American College of Sport medicine”ha ideato “Excerciseis medicine”, un programma rivolto ai medici ed ai pazienti che prescrivono normalmente attività fisica in base alle diverse patologie. In Italia l’Asl di Ferrara è stata la prima a promuovere e sviluppare un progetto di attività fisica da inserire nella linea guida del medico di famiglia. Promuovere uno stile di vita sana dovrebbe essere lo scopo principale della sanità pubblica. La sedentarietà, del resto, viene riconosciuta come uno dei principali fattori di rischio (modifi cabile) specie per la pressione sanguigna, diabete, colesterolo (malattia metabolica) valutato come uno dei più grandi problemi sanitari pubblici del XXI secolo. Il movimento consigliato dal medico curante e programmato da personale qualificato deve essere svolto in maniera continua e costante, con programmi diversi, considerando e rispettando parametri come: l’età, caratteristiche costituzionali, problemi fi sici sorti con l’età, abbinando il lavoro “aerobico” al lavoro di “mantenimento muscolare”, per ritardare più possibile la perdita di massa magra (sarcopenia).L’esercizio continuativo come stile di vita diminuisce i valori pressori, contrastando e riducendo la terapia dei farmaci. I ricercatori affrontano il problema concentrandosi sul distretto muscolare periferico e la sua rete vascolare, evidenziando che la pressione sanguigna è il prodotto del “carico cardiaco e resistenza periferica”. Più il lavoro muscolare è periferico, maggiore è la richiesta metabolica. I soggetti ipertesi presentano una quantità più bassa di fi bre rosse rispetto alle persone con pressione normale, con un aumento ossidativo delle strutture vascolari. L’attività allenante non deve mai essere rivolta verso un modello unico, perché la struttura molecolare è costituita da componenti aerobiche ed anaerobiche. Non esistono controindicazioni, ma cercare di non svolgere nello stesso giorno le due forme allenanti. Esempio: • Compiere attività 4/5 giorni settimanali; • Alternare un giorno di lavoro aerobico come: camminata di almeno 1 ora, bici più di 1 ora, corsa lenta 30/45 minuti, nuoto. • Il giorno successivo in palestra svolgere un lavoro di stretching globale con sedute di rinforzo muscolare senza caricare molto le articolazioni. E’ stato dimostrato che le contrazioni isometriche abbassano la pressione, anche se i meccanismi fi siologici sono ancora oggetto di studi. E’ importante che il soggetto iperteso svolga l’attività in base all’età ed alla condizione fi sica con un’intensità pari al 60-70% della portata cardiaca massimale. E’ stato dimostrato scientifi camente che il lavoro oltre il 75% non dà più dei vantaggi positivi all’iperteso.