Il primo cittadino di Crognaleto scrive un’ accorata lettera al presidente del Consiglio.
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Monti da parte del sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, affi nché venga abrogato l’art. 16 del Decreto legge n°138, sulla salvaguardia della gestione dei piccoli territori. Un dispaccio accorato, dove si desume tutta la preoccupante situazione
in cui versano i comuni montani già penalizzati dallo spopolamento, taglio dei trasporti, servizi minimi con drastica riduzione di fondi e incentivi. Un quadro ben noto agli amministratori dei 21 paesi dell’entroterra abruzzese: Montorio, Crognaleto,Tossicia, Cortino, Rocca Santa M., Torricella, Fano Adriano, Pietracamela, Isola del G.S., Bisenti, Montefino, Castilenti, Arsita, Civitella, Campli, Castelli, Colledara, Castel Castagna, Valle Castellana. La montagna destinata all’isolamento completo, ma non fino a quando l’animo fiero dei primi cittadini, a sentir loro, smetterà di combattere. Ecco una porzione della missiva: “E’ illogico e razionale attuare delle misure atte a contenere il debito pubblico e cercare di ricondurre l’economia del paese ad una fase di crescita e di rilancio del sistema economico, tant’è che sono state varate varie misure di contenimento della spesa, tra le quali la recente Legge ex D.L. del 13/08/2011 ed ancora prima la Legge Finanziaria del c.a., misure che a dire del legislatore, mirerebbero ad un contenimento della spesa pubblica con varie azioni di tagli o revisione della spesa pubblica. Pur condividendo la necessità di talune azioni, non si riesce a capire le motivazioni per le quali si riducono drasticamente anche i consigli comunali, i permessi dei consiglieri, gli organi esecutivi…insomma, per farla breve, vengono meno i presupposti della gestione democratica e partecipata, elemento fondante della democrazia! Forse la spesa è spalmata in altri livelli? Su altre situazioni che certamente gravano fortemente sulla finanza pubblica?”. La risposta deve ancora arrivare, come rivela lo stesso D’Alonzo: ” E’ improbabile che il Presidente (o qualche capo di gabinetto) dia retta ad un povero sindaco di campagna”.