La riflessologia plantare semplicemente toccando, valutando, manipolando il piede con una tecnica pressoria del pollice, riesce a percepire l’equilibrio degli organi a livello energetico. Stimolando le zone del piede come su una mappa dettagliata il riflessologo valuta la reazione e la risposta della persona, quindi la salute energetica di quell’organo. Ogni persona è unica e ha bisogno di un piano di lavoro dettagliato, curato nei minimi particolari. L’accoglienza il tocco amorevole, la stimolazione disciplinata, organizzata in 6-12 appuntamenti, porta beneficio, ricordando che la riflessologia plantare non cura, ma stimola il benessere psico-fisico. Come: – depurazione degli organi, stipsi e coliti; – ansia e stress; – dolori muscolo-scheletrici, artrosi, artriti; – disturbi neuro-vegetativi;
– allergie, dermatiti, psoriasi; – disturbi endocrini e genito-urinari; – disordini alimentari, obesità; – cefalee, emicranie;– blocchi energetici. Con la riflessologia plantare ci si richiama all’antichissimo concetto di Yin e Yang della medicina cinese, cioè a ciò che, più modernamente, si può indicare con il termine di “bipolarità”. Anche in materia di riflessi vi è una relazione bipolare. Se un organo interno presenta un’anomalia essa di manifesta sino alla superficie del corpo e, certamente, avviene il contrario: una lesione in superficie può provocare una sofferenza a carico di un organo interno. Questo “trasferimento” avverrebbe tramite la struttura metamerica, specie attraverso il sistema nervoso. Eunice Ingham, il cui contributo all’attuale metodica della riflessologia del piede è stato altissimo, sostiene che essa agisce permettendo il regolare fluire della circolazione sanguigna attraverso ogni cellula del corpo. Se nella circolazione sanguigna si determina una situazione eccessivamente acida, un qualsiasi rallentamento si verificherà con un deposito di cristalli di calcio (fibrositi). Questi microscopici cristalli (simili a particelle di ghiaccio) intasano sino a bloccare nel piede le terminazioni nervose che corrispondono ad un determinato organo. Non permettendo più la trasmissione dell’impulso bioelettrico all’organo stesso e impedendo la normale circolazione del sangue nell’organismo. In questo modo si determina la “pigrizia” dell’organo interessato e quindi la sua disfunzione. La pressione del pollice, agendo su questi microscopici cristalli, provoca la tipica sensazione dolorosa ma, nel contempo, scioglie il cristallo stesso, ristabilendo il giusto fluire del ciclo circolatorio.