Storie di cent’anni fa, di gatti che si trasformano in donne bellissime, di rapimenti e scambi di neonati, di venerdì notte da brividi. Storie di stregoneria popolare e voci di un mondo magico quanto antico, tramandate di padre in fi glio, e che oggi rischiano di essere perdute per sempre. Ancora pochi, infatti, i testimoni di quel tempo che fu, in cui non c’era l’automobile, la corrente elettrica
non raggiungeva tutte le abitazioni, e la televisione ancora non compariva nelle case degli italiani. Eppure a Castellalto, paese di oltre 7500 anime, ci sono ancora anziani che giurano di aver visto con i propri occhi una strega. C’è addirittura chi dice di averla conosciuta bene. «Abitava qui vicino, in paese. Era una donna magrissima, con il naso lungo e i capelli bianchi. Una strega, povera e vecchia. Una persona normale d’aspetto, ma se la guardavi bene aveva uno sguardo bieco e non parlava mai con nessuno!», racconta Osvaldo, contadino di Villa Torre, frazione di Castellalto. Di un’altra strega parla Lillina, ottantenne di Castelbasso: «La strega voleva rubarmi il bambino che mia cugina, la commara Linda, mi aveva dato in custodia. Così lei lo tirava da una parte io dall’altra. Ero spaventata, ma non lasciavo il piccolo!». Per allontanare le streghe dai propri bambini si utilizzavano “brevi” sacchetti contenenti ingredienti segreti. «Il mago ne confezionò due. Uno lo nascosi tra gli indumenti del piccolo, mentre l’altro lo buttai nel fiume» afferma Letterina, abitante di Castellalto. A volte si presentava il proprio figlio alla strega, lasciando che questa lo toccasse. In tal modo non poteva più portarselo via di notte o succhiarne il sangue. Inoltre le donne del paese usavano capovolgere la scopa davanti all’ingresso della casa, cosicché la strega non poteva né entrare né uscire dall’abitazione. Ma le streghe esistevano davvero o erano soltanto frutto d’immaginazione? E se esistevano perché oggi, nella società dei consumi nessuno più avvista streghe, se non all’interno delle sale cinematografi che che proiettano l’ultimo episodio dell’ormai celeberrimo maghetto di Hogwarths, Harry Potter? Telefonini, pc e scope elettriche hanno forse spaventato “le donne che uscivano di notte”? Qualcuno è convinto che le streghe non sono mai esistite nella realtà e che, al contrario, sono rinchiuse all’interno di favolette, leggende e storie di pura fantasia. Altri, invece, vedono la strega come una persona rifiutata dalla società alla quale, nel passato, si attribuivano poteri oscuri, sguardi maligni e comportamenti strani. Quest’ultima affermazione è presa in considerazione da molti studiosi del fenomeno, i quali credono che nella figura della strega si proiettavano tutte le paure di un mondo contadino come la miseria, la fame e la malattia. Effettivamente la stregoneria era un malanno che colpiva soprattutto emarginati, disadattati e meno fortunati. «Poveretta lei non voleva, ma era la sua natura, era così e basta!» afferma Maria anziana abitante di Villa Torre, parlando di una donna che tutti additavano come creatura maligna. Forse Maria ha ragione, in fin dei conti le streghe erano soltanto delle vittime. Del destino o della maldicenza.