Arrivano in treno. Un branco disordinato e rumoroso. Decisi a fare “casino”, come si diceva una volta. Il servizio di scorta alle tifoserie, predisposto per evitare gli scontri, era stato tranquillamente eluso dai tifosi del Giulianova, con quello “sbarco” fuori programma alla stazione di Teramo. Urlano slogan e minacce mentre risalgono Corso de Michetti diretti allo stadio Comunale. La macchina di traverso, a metà strada non riesce a fermarli, ma solo a rallentare la marcia, in attesa dell’arrivo dei rinforzi. A pochi metri, in piazza Verdi,
anche i tifosi teramani si avvicinano. Lo scontro a quel punto è inevitabile. Nel frattempo vengono avanti altri agenti, cercando di separare i gruppi, ma qualcuno lancia una pietra e si scatena una vera e propria battaglia. Pugni e sassi dappertutto. Teramo come il far west. E come da copione arriva anche il colpo in testa. Qualcuno, dopo l’arresto, dopo il ritorno della calma e ancora dopo, chissà, magari se ne sarà anche vantato: “Ce l’ho fatta, ho colpito quel diavolo di Del Fuoco”.