Dove sono i colpevoli?
Non usa mezzi termini l’Avv. Wania Della Vigna nella esposizione dei fatti relativi al processo per il crollo della Casa dello Studente che, nel sisma del 2009, ha falcidiato la vita di otto ragazzi, la cui aspirazione era solo quella di studiare e crearsi un futuro. Il processo per la responsabilità civile ha subìto, pochi giorni or sono, il rinvio al prossimo mese di giugno. Principali protagonisti di questa becera e complessa vicenda sono la Regione Abruzzo e la ADSU (Azienda Diritto Studi Universitari) i quali stanno facendo melina e giocando a scaricabarile, rinfacciandosi a vicenda le responsabilità per quelle morti ed uscirne, probabilmente ad ottobre, intonsi ed immacolati alla faccia di chi una vita non ce l’ha più. Come se non bastasse, la Regione chiama in solido a rispondere della tragedia anche lo Stato, attraverso il MIUR, l’Università agli Studi de L’Aquila, la Angelini Farmaceutica ed immobiliare, e i quattro imputati ingegneri gia condannati nel processo penale nei due gradi di Giudizio, ma ancora in attesa dell’udienza in Cassazione. Pende infatti, su questo processo penale, la spada di Damocle della prescrizione che di questo passo, porterà i presunti responsabili dei reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, dritti ad una prescrizione che vedrà nessun colpevole alla sbarra e nessun condannato. Con buona pace dei familiari di quei poveri ragazzi deceduti e di tutti i ragazzi sopravvissuti miracolosamente al crollo. Ma facciamo un passo indietro che aiuterà a capire ancora meglio l’assurdità di questa vicenda che assume, a tratti, contorni inquietanti e paradossali. Già nel 2003, la solerte Regione Abruzzo commissionava alla Società Collabora Engineering (di seguito diventata Abruzzo Engineering) uno studio sulla pericolosità degli edifici abruzzesi, visto l’alto rischio sismico che coinvolge tutta la Regione e, in particolare, la zona de L’Aquila. Ebbene, lo studio, costato la cifra notevole di 5 milioni di euro, era già pronto e disponibile nel 2006. E il risultato di quel lavoro di censimento, concluso dopo studi accurati, sopralluoghi, progetti di ristrutturazione, raccolta dati ed analisi territoriali a tutto campo, relativamente alla Casa dello Studente così recitava testualmente: “Edificio con gravi criticità strutturali”. Più chiaro di così. Ora, di chi sarà mai la colpa di aver destinato a Casa dello Studente un edificio con connotati ad alto rischio sismico? Di chi sarà mai la colpa di non avere eseguito le dovute opere di messa in sicurezza, anzitutto evacuando immediatamente l’edificio? Di chi sarà mai la colpa di aver fatto fare dei lavori, tanto per metterci una pezza, che invece di fortificare l’edificio ne hanno ulteriormente compromesso la stabilità? Tutte queste domande, pesanti come macigni, sono inequivocabilmente rivolte alla Regione Abruzzo la quale, in quanto Ente proprietario, aveva il compito ed il preciso dovere di vigilanza e controllo sull’edificio. Una cosa è certa: l’Avvocato Della Vigna non intende demordere per arrivare alla verità e, soprattutto, all’accertamento delle responsabilità in capo a chi dovrà rispondere di quelle tragiche morti. A breve l’Avvocato depositerà presso gli uffici del Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, l’istanza per fissare una data precisa per il processo che scongiuri una inopportuna, quanto pericolosa prescrizione.
di Mafalda Bruno