UN LIBRO IN GIRO PER L’ABRUZZO – Si può entrare nel racconto della favola abruzzese anche attraversando le pagine di un buon libro. Nei momenti di freddo climatico (e morale!) è piacevole viaggiare anche restando nel tepore della propria casa chiudendo il resto del mondo fuori.
Viaggio in Abruzzo con Giorgio Manganelli è un diario di viaggio, un racconto di due leggiadri ma profondi passi in Abruzzo di Giorgio Manganelli e Pino Coscetta. Un volo che ad ogni pagina che termina vorresti tornare indietro di qualche parola per allontanare l’ultimo capitolo, un volo che consiglio.
Sul finire degli anni ’80 Coscetta propone al quotidiano Il Messaggero di pubblicare degli articoli sull’Abruzzo…un’idea che divenne un reportage di tre mesi di viaggio con Manganelli.
Partenza da via Chinotto n.8 direzione Abruzzo, «grande produttore di silenzio dove in ogni sperduto angolo puoi trovare un grande o piccolo capolavoro costruito con grandi blocchi di silenzio e scialbato di solitudine», spesso irraggiungibile nello spazio e nella comprensione, spesso sconosciuto, troppo spesso una storia abbandonata nel futuro.
Prima tappa Pescina dove nacquero per destino o per caso il Cardinale Mazzarino e Ignazio Silone. Entrambi osservarono la piana del Fucino: occhi diversi per paesaggi diversi. «Mazzarino e Silone hanno visto due pianure diverse, la prima fatta d’acqua, l’altra di terra sudore e polvere.» (Manganelli), …«l’acqua e la terra. Il fluido, mellifluo, lacustre, insidioso Mazzarino principe degli intrighi di corte e il solido, concreto terragno Silone difensore del suoi diseredati “cafoni”, uniti dalla stravaganza del Fucino che prima del prosciugatore Torlonia, stravagante non era, ma sicuramente infido e traditore.» (Coscetta)
Lodi e critiche del paesaggio, dell’arte, della tavola, dei borghi abruzzesi, delle meraviglie intarsiate nel silenzio di Bominaco, della città fantasma di Sperone, di Cocullo, Atri, Teramo, Scanno, Pescara, L’Aquila, Pacentro, Sulmona, eccetera eccetera e… Chieti che «irretisce il visitatore in una serie di immagini sommesse, di indicazioni allusive, di citazioni intense quanto fulminee, subliminali» … «per capire bene questa città più che visitarla bisogna rivisitarla. Ci sono palazzi che a prima vista ti sembrano anonimi, ma poi se li guardi bene offrono grazie inaspettate, spunti illuminanti, angoli unici…graziosa città abitata da monumenti clandestini…Ogni angolo nasconde qualcosa di bello che a prima vista ti sfugge. Per capire bene Chieti, credimi, ci dovremmo tornare…» (Manganelli)
David Ferrante