«Prima che i segni per me divenissero decifrabili, erano suoni, ed era dei grandi la capacità di tradurre i segni in parole e fare delle parole un racconto. Quindi, io leggevo ascoltando. E odorando. Le parole delle storie erano indissolubilmente legate agli odori. Zio Rodolfo leggeva storie che sapevano di chiodo di garofano messo in un miscuglio caldo che aveva un nome bellissimo: karkadè. Le storie che leggeva Rosinella odoravano di mele perché la stanza del sottotetto, dove mi raccontava, era piena di piccole mele verdi. Le storie che mi leggeva mia madre odoravano di freddo, eravamo nel paese della neve ed era sempre inverno, o quasi. Poi imparai a decifrare i segni.» [Alberico, I libri sono timidi]
Giulia Alberico, nata in Abruzzo, a San Vito Chietino, dove ritorna spesso nella sua casa sul mare. In giovane età si trasferì, per gli studi universitari in lettere classiche, a Roma dove vive tuttora e dove ha insegnato negli istituti secondari.
Esordisce in letteratura, stimolata da Elvira Sellerio, con la raccolta di racconti Madrigale, Sellerio 1999. Il gioco della sorte, Sellerio 2002, è il suo primo romanzo. Sono seguiti i romanzi Come Sheherazade, Rizzoli 2004; Il vento caldo del Garbino, Mondadori 2007; Un amore sbagliato, Sonzogno 2015; Grazia, SEM 2017; La signora delle Fiandre, Piemme 2021; Il segreto di Vittoria, Piemme 2024 e la raccolta Cuanta pasion! Storie di fatica, d’avventura e d’amore nella scuola pubblica italiana, Mondadori 2009. Ha pubblicato anche testi di saggistica: Il corpo gentile. Conversazione con Massimo Girotti, Sossella 2003; I libri sono timidi, Filema 2007; Notizie di Aligi. Sei narratori abruzzesi, Carabba 2009; Sicuramente ho rubato. Conversazioni sulla scrittura, i libri, la scuola, con Simone Gambacorta, Duende 2012.
Ha diretto collane di narrativa, ha collaborato con riviste e quotidiani e attualmente scrive per le pagine culturali de L’Osservatore Romano.
I suoi due romanzi più recenti raccontano di due grandi donne che hanno incrociato l’Abruzzo nella loro vita: Margherita d’Austria e Vittoria Colonna.
La Signora delle Fiandre, edito nel 2023 da Piemme, romanza la vita di Margherita d’Austria. Il racconto si apre e si chiude a Ortona, in Abruzzo. Nella tranquillità della sua ultima dimora, la Madama raccontata dall’Alberico, ricostruisce a ritroso le tappe più importanti della sua vita e della sua epoca. Duchessa di Parma e Piacenza, governatrice delle Fiandre, era una donna colta e dalla forte personalità, divisa tra i doveri del suo ruolo e la sua indole libera. Figlia illegittima ma riconosciuta dell’imperatore Carlo V, nel 1585 si ritira in Abruzzo dove decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella pace di questa terra e il suono del mare. Morirà il 18 gennaio 1586
«La mia vita è stata lunga e piena. Ho traversato gran parte d’Europa, ho viaggiato soprattutto per l’Italia, ho incontrato uomini e donne d’ogni tipo, ma, a pensarci bene, sono vissuta molto sola.»
Il segreto di Vittoria. La vita di Vittoria Colonna ai tempi di Michelangelo, esce nel 2024, sempre per la casa editrice Piemme. La protagonista nel romanzo dell’Alberico è Vittoria, principessa Colonna, sposata a don Ferrante d’Avalos, e dunque per matrimonio Marchesa di Pescara.
Il romanzo inizia nel 1567, quando Vittoria Colonna, poetessa e consigliera di due Papi, è morta ormai da alcuni anni. Soso, la sua dama di compagnia che l’ha vista nascere, decide di aprire le carte che la nobil donna ha tenuto nascosto fino alla fine. Soso, che della sua protetta conosce tutti i segreti, anche quello che nessuno aveva mai saputo dell’anomalia fisica che impediva alla giovane principessa di avere una completa vita sessuale, ora ne avrebbe conosciuti anche gli altri. Anche il dolcissimo rapporto con l’ormai anziano maestro Michelangelo.
Nata a Marino, feudo Colonna, nel 1492, Vittoria fu moglie del bel guerriero don Ferrante d’Avalos, che amerà intensamente, anche dopo la prematura morte. Anche Ferrante adorava la consorte e ne accettò la diversità e ne custodì il segreto. E poi, quel profumo di rosmarino…
Vi lascio alla lettura delle vite della Madama di Ortona e della Marchesa di Pescara raccontante da Giulia Alberico.
David Ferrante
Scrittore e sociologo, appassionato studioso e divulgatore della cultura popolare. Ha all’attivo diversi scritti d’impronta sociologica tra i quali due monografie pubblicate dalla Tabula fati e vari saggi all’interno di collettanee edite dalla Franco Angeli, dall’Università d’Annunzio di Chieti, ecc.
Tra i suoi lavori dedicati agli aspetti magici e leggendari della cultura popolare, oltre a diversi racconti, il saggio Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno. San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese (2018-2020). È ideatore e curatore delle antologie L’Ammidia. Storie di Streghe d’Abruzzo (2019), Fate, Pandafeche e Mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo (2020) e Magare. Storie di Streghe d’Abruzzo v.2.
Nel 2022 esce la sua prima silloge personale Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e d’amore in cui reale e irreale, amore e crudeltà cercano un punto d’incontro e di fusione.