CHIETI – Quest’anno Il festival della lettera d’amore a Torrevecchia Teatina raddoppia. La manifestazione, da luglio, si protrarrà sino alla fine di agosto. L’inaugurazione è prevista per il 1° luglio alle 18 e 30, presso il Palazzo Valignani, con il saluto del Sindaco neorieletto dr. Francesco Seccia, e l’apertura della mostra dell’artista Lea Contestabile “Parlami ancora. Ti ascolto” a cura di Massimo Pamio e Valentina Cocco, cui seguiranno il concerto musicale del chitarrista Lorenzo Di Marcoberardino, la proiezione del documentario “Baci da Torrevecchia Teatina”, regia di Loris Ricci, la mostra fotografica di Bruno Imbastaro “Regine e re di cuori”.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Torrevecchia Teatina, dalla Regione Abruzzo, dal Museo della Lettera d’Amore con l’organizzazione delle Associazioni AbruzziAMOci e Cuochi & Friends. Il festival continuerà il 1 agosto con l’inaugurazione della mostra personale dell’artista Vito Bucciarelli, il 5 di agosto, alle ore 21, in collaborazione con la Parrocchia di San Rocco, presentazione della mostra “La missione dei Gesuiti. Alessandro Valignano e Matteo Ricci in Cina.
L’Occidente incontra l’Oriente sulla Via dell’Amicizia”, relatori Don Emiliano Straccini e professoressa Ardea Montebelli, il 6 agosto la prima edizione della Corsa degli innamorati in notturna, che prevede anche la sezione “passeggiata d’amore” per i non atleti, il 7 agosto la II edizione del Premio alla bontà, l’8 agosto la cerimonia di premiazione della XXIV edizione del Premio Lettera d’Amore, il 9 agosto la prima edizione del Premio Federico Valignani per la Cultura, la Società, la Scienza e l’Impresa.
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Lea Contestabile nasce ad Ortucchio (Aq) nel 1949. Vive e lavora a L’Aquila. La sua attività nel mondo dell’arte si sviluppa parallelamente tra ricerca personale e interesse per il mondo della formazione e dell’infanzia. Nel 1995 fonda il MuBAq- Museo dei Bambini L’Aquila e il Villaggio d’arte dei bambini con cui realizza progetti e manifestazioni. I suoi diversi interessi confluiscono in un lavoro dai molteplici sviluppi; si muove tra istallazioni, video, libri d’artista, spettacoli multidisciplinari. Attraverso oggetti domestici e ambienti fiabeschi dà in custodia il suo mondo interiore restituendo visioni dal sapore antropologico, storico, culturale e ancestrale. È chiaro il riferimento al sostrato culturale abruzzese; le sue opere sono brandelli di cuore che ricompongono un unicum narrativo che prende forza dalle foto dell’archivio di suo padre contadino/fotografo. Gioca con i fili della Vita, tesse un arazzo non troppo formale rinarrando leggende, emozioni, frammenti della Storia collettiva e brani di vita personale. Nel 2011 è invitata alla Biennale di Venezia e nel 2013 e nel 2017 alla Biennale di Bodrum (Turchia). Tra gli ultimi progetti The Land of Intersections, a cura della Galleria AAIE, Pechino; Intrecciando sogni e memorie sulle trame dell’amicizia; J. Artemisia Sergi Salonu, Bodrum; Sognando di uccidere la morte, Spazio Maw, Sulmona; Un Paese ci vuole, Progetto itinerante, a cura di Manuela De Leonardis; SPECCHIO, a cura della Fondazione Aria, Pescara L’Aquila; Nidi D’Ombra, Personale Galleria Monitor, Pereto (AQ).
Massimo Pamio si è interessato, di recente, di filosofia dell’arte in Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019), di archeologia neurocognitiva in Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), di Gabriele D’Annunzio in tre studi, Le più belle poesie di Gabriele D’Annunzio e molto altro (2023), Chi era Gabriele d’Annunzio (2024, con Monica Ferri), Scritti dannunziani di Ramiro Ortiz (2024, con Riccardo La Rovere), di Francesco Paolo Michetti in Chi era Francesco Paolo Michetti (2024, con Monica Ferri). In corso di pubblicazione: Chi era Ennio Flaiano – Analisi dell’uomo e dei suoi segni e disegni (con Monica Ferri), Donne, uomini e burattini di Ugo Ojetti, Benito Mussolini autobiografo. Ha scritto monografie d’arte sui maggiori pittori italiani: Agostino Arrivabene, Sergio Padovani, Greta Bisandola, Pierluca Cetera, dei quali ha curato mostre.
Valentina Cocco, storica dell’arte e organizzatrice di mostre ed eventi d’arte, dopo la laurea in Cattolica a Milano ha collaborato con importanti istituzioni, fondazioni d’arte e galleristi. É stata dal 2011 al 2023 la responsabile delle mostre e delle attività culturali del Palazzo de’ Mayo a Chieti prima per la Fondazione Carichieti e poi per la Fondazione Banco di Napoli.
Lorenzo Di Marcoberardino ha iniziato lo studio della chitarra classica all’età di nove anni sotto la guida del M° Francesco Colombaro, studi presso il conservatorio di musica Luisa D’Annunzio di Pescara sotto la guida del maestro Stefano Mileto e il conservatorio Alfredo Casella di L’Aquila guidato dal M° Agostino Valente. Dal 2007 ha iniziato lo studio della chitarra jazz (teoria, tecnica ed improvvisazione) con il M° Mauro De Federici, il M° Antonio Onorato ed il M° Rocco Zifarelli, e masterclass il M° Franco Cerri, il M° Mike Stern e con docenti del Columbia college di Chicago nel Pescara jazz festival workshops 2012. Ha studiato per tre anni chitarra flamenca (teoria e tecnica) con il M° Paco Serrano. Docente dal 2007, ha registrato diversi CD da solista e con gruppi con i quali si esibisce.
Loris Ricci ha studiato composizione e piano jazz con Tony Pancella e il Maestro Stefano Zenni, noto musicologo italiano. Dal 1990 studia l’utilizzo e lo sviluppo della musica digitale applicata al computer. Dal 1991 turnista al fianco di numerose formazioni di musica, nel 1999 accompagna Aleandro Baldi. Nel 1997 partecipa al corso di musica per film ideato dal maestro Ennio Morricone e ai seminari estivi del Berklee College tenuti in occasione dell’Umbria Jazz Festival a Perugia. Nel 2000 la registrazione del suo primo cd “The rings of fire” ispirato alla trilogia di J.R.R. Tolkien, insieme al gruppo i “Doldrums”. Ha composto colonne sonore per il teatro: “Le Baccanti “di Euripide, “La guerra spiegata ai poveri” di Flaiano, “L’Inferno” di Dante “L’opera dello straccione”” di Havel, per la televisione “Chi l’ha visto?” etc. Fonda la Blufactory nel 2003 con il preciso intento di unire alla musica altre discipline che lo appasionano da sempre quali l’elettronica e la video-art, che lo portano a realizzare diversi cortometraggi e scenografie digitali alcune delle quali utilizzate dal teatro Marrucino per diversi spettacoli di prosa, oltre che nelle attuali produzioni dei Doldrums.
Bruno Imbastaro svolge prevalentemente lavori di fotografia, grafica editoriale, video e cinema documentario. Ha lavorato per la casa editrice Metis alla grafica di volumi sul cinema di Maurizio Nichetti, di Antonioni, ha realizzato opere multimediali, “Il carro del sole” sul mito di Fetonte, “La Provincia narrata”, appunti visivi dal libro di Alberto Savinio “Dico a te, Clio”; “Narrate donne la vostra storia”, un documentario sul lavoro delle donne nelle grandi fabbriche del tessile e dell’elettronica in Abruzzo, “Cuore Amaro”, un documentario sulla tragedia di Marcinelle, “Streamers” sui luoghi della periferia urbana. Ha tenuto numerose mostre fotografiche, un’antologica al MuMi di Francavilla al Mare, cura rassegne di cinema d’essai.