VIOLENZA SULLE DONNE: dai Paesi islamici a Colonia, passando per l’Italia

“Quanto è successo a Colonia è di una serietà immane, e non può essere ridotto ad una semplice bravata”

La brutta faccenda di Colonia e quanto ne è

seguito – impreparazione della polizia, minimizzare quanto è accaduto, l’affermazione che in fondo gli stupri sono stati “solo” due, la verità pura e sacrosanta è che quanto è successo a Colonia è di una serietà immane, e non può essere ridotto, come si è detto, ad una semplice bravata. 

Una bravata è un gavettone, uno scherzo che non lascia segni di nessun genere se non un poco di spavento iniziale, quindi le semplificazioni che sono state sbandierate le rimandiamo tutte al mittente. Bravata un corno! 

Ora il vero problema è quello di capire se quello fosse o meno un attacco programmato e qual è il significato a monte di quelle aggressioni. Stiamo parlando di un attacco terroristico rivolto alla Germania? Se dopo Colonia è capitato ad Amburgo e in Westfalia, Berlino e Francoforte, non è pensabile che si tratti di  singoli criminali, a meno che vari gruppi non siano collegati tra loro e si diano ordini di colpire comunicando magari usando codici segreti.

Su una cosa possiamo darci pace, nel senso che c’è poco da fare: lo stato islamico non solo rifiuta una donna autonoma e indipendente, ma va contro la libertà di informazione, la libertà di credo religioso, e abbiamo visto anche contro lo svago, visto che gli ultimi attentati si sono svolti, ad Istanbul, in un luogo prettamente turistico. 

Loro rifiutano tutte quelle conquiste a cui siamo arrivati faticosamente: e l’emancipazione delle donne, il rispetto verso tutti ma in special modo verso le donne,  è una delle basi di queste conquiste dalle quali non possiamo né intendiamo recedere, che a loro piaccia o no. 

Ma viene solo dall’islamismo questo attacco? Signornò.  La violenza verso le donne purtroppo ha radici profonde anche da noi e bene lo dimostrano i tanti omicidi commessi proprio da mariti o parenti dentro le nostre mura domestiche. E poi, facciamo un poco di autocritica che non guasta mai, non eravamo noi a dire spesso: “però che diamine, quella va in giro di notte, con gonne corte, troppo provocanti, certo che poi le accadono queste cosacce!”. Sì, eravamo noi a dirlo, gli italiani evoluti. E forse qualche volta ancora ci scappa, se non di dirlo, sicuramente di pensarlo. Vogliamo parlare dei ripetuti inviti a denunciare violenze che spesso vanno a farsi friggere perché le forze dell’Ordine non intervengono se non ci scappa il cadavere? Vogliamo parlare delle pene ridicole a cui vengono condannati gli stupratori? Ecco, magari non ci farebbe male riflettere sui panni sporchi di casa nostra, prima di puntare il dito SOLO verso civiltà diverse dalla cultura occidentale. 

Quella che possiamo augurarci è  una maggiore informazione capillare nelle scuole, a partire dalle elementari. Per educare le nostre future donne a pretendere il rispetto dovuto, sempre, a prescindere dalla nazionalità o dal credo religioso di chi incontreranno nella vita.

di Mafalda Bruno – edizione PrimaPaginaWeb.it