Tra social (e) e poesia

Tra social (e) e poesiaFacebook si presta a molte performances, non soltanto per scopi promozionali o commerciali, ma anche culturali. La potenzialità d’impatto è notevole dato che in breve si possono toccare migliaia di contatti e proporre qualcosa oltre al farsi conoscere. Proprio immaginando le potenzialità di questo strumento nel campo  della poesia, è nata l’idea, tra alcuni poeti italiani, di costituire due gruppi: uno per l’arte “civile” (gruppo “Arte e civiltà”) e uno per lo scambio di impressioni e di  critiche su testi poetici pubblicati on ine (gruppo “Poesia”). Il gruppo di arte civile, aperto alla fotografi a, alla musica e ad altre arti, è stato costituito da poco tempo e ha già un notevole apporto di composizioni di buon livello, quasi tutte di poesia ed è percorso dai temi più scottanti della politica e della società. Il gruppo più generico, “Poesia” permette agli scrittori un immediato confronto con altri colleghi a proposito dei propri testi offrendo la possibilità concreta di evadere l’isolamento in cui spesso si viene relegati in quanto scrittori di nicchia. Sul versante “civile” (Arte e civiltà) questo è stato un agosto denso di  avvenimenti e situazioni che sono emerse dal rimosso collettivo (ma lo saranno ancor più il settembre e l’autunno). È nato inoltre un terzo gruppo che vuole  essere una sorta di raccolta fi rme per varare una proposta di legge per ridimensionare gli stipendi dei parlamentari. Il nome, emblematico, è ‘Nun te regghe  più’, che ha oltrepassato le 20.000 adesioni. Tuttavia, il guaio di “Facebook”, per così dire, è che gli interventi (i “post”) dopo un po’ di tempo sono difficilmente raggiungibili, né lo si può fare con un motore di ricerca dedicato. Per questo, volendo fare le cose seriamente, si sta pensando ad un sito Internet dedicato, che  raccolga a mo’ di archivio tutti questi contributi, in modo da non disperderli e leggerli più facilmente. Una bozza, ospitata per ora da un sito che parla di  montagna, la si può già visionare all’URL http://www. nordorobie.it/artecivile/index.htm, creata da alcuni giorni. L’esperimento è a latere delle iniziative del sito  Poiein intorno a cui orbitano decine e decine di poeti italiani (www.poiein.it) che sono i protagonisti del gruppo, ed è curata anche dell’editore CFR. Vuole quindi  essere una iniziativa non solo editoriale ma anche soprattutto culturale. L’intento non è dunque quello di offrire l’ennesima anonima vetrina a palestra del  narcisismo dei poeti e degli artisti, con la solita formula che si ripete immacolata in centinaia di siti internet e gruppi FB, ma piuttosto quella di cercare un dialogo  (l’interattività diretta, che manca nei siti web), verifi care se l’arte e la poesia possono dire qualcosa anche sul nostro tempo storico, se possono parlare un  linguaggio più vicino ai problemi della gente comune, se possono rendere conto e rappresentare un malessere che è certo storico, ma è anche radicato  nell’essenza della natura umana. Si tratta dunque di un esperimento, una verifica di possibilità, per uscire dai soliti cliché usati dall’arte e dalla poesia per  proporsi, che potrà dare dei buoni frutti se interverranno penne abili e sensibilità attente e vigili.